Troppe tasse: il negozio di dolci emigra negli Usa

Troppe tasse: il negozio di dolci emigra negli Usa

 

UBOLDO – “Dolci di Sicilia”, storico esercizio del paese, ha chiuso definitivamente i battenti. I gestori, la famiglia La Tona, hanno abbandonato l'Italia in aperta polemica con la pressione fiscale e le leggi e leggine “che ci hanno impedito di lavorare serenamente”. Prima di lasciare gli uboldesi per partire per l'America, dove lanceranno la loro attività in una località top secret (si sa solo che è sul mare), genitori e figli hanno attaccato fuori dall'esercizio in via 4 Novembre

lo striscione: “Grazie Stato! Dolci di Sicilia chiude”. “In piena crisi, tre anni fa, abbiamo aperto un negozio a Lissone – racconta Michele La Tona, titolare della società – Abbiamo assunto tre dipendenti, ma lo Stato non agevola chi dà lavoro: siamo stati noi a sostenere i maggiori oneri quando due commesse sono andate in maternità. Per due anni abbiamo sborsato soldi senza manodopera”. “Le donne hanno tutto il diritto di avere un figlio, ma la realtà è che l'Inps paga ben poco della quota di stipendio e contributi – lamenta il padre – Come si fa ad addossare le maternità quasi completamente sulle imprese? E poi il Governo chiede di assumere le donne...”. Risultato: la famiglia ha deciso di cedere l'attività di Lissone a 80.000 euro, “ma il pagamento è stato rateizzato e intanto lo Stato ha voluto in anticipo 30.000 euro di tasse sulla vendita”, sbotta Michele. Per la famiglia La Tona è stato traumatico, tanto più che la tassazione sul commercio è alle stelle e i controlli si sprecano: “Non ci sentiamo più liberi di lavorare, né crediamo che ne valga ancora la pena in Italia”, afferma Francesco. Di qui l'idea di trasferirsi all'estero, accettando la proposta di un amico americano che l'aveva lanciata sulla pagina Facebook dei dolci di Sicilia.


Stefano Di Maria 

 

 

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